Still Without Name, per gli amici SW/ON, è una fanzine stampata in Lituania dalla Kitokia Grafika Press grazie a una RISO RC5600, uno strumento retrò ma anche ecologico, dato che si serve di inchiostri a base di soia e di impianti realizzati con carta di banana, oltre a produrre pochi rifiuti e ad avere un basso consumo energetico. L'utilizzo di questa tecnologia, in grado con le sue imperfezioni di creare nuove imprevedibili combinazioni tra le idee e la carta stampata, ha influenzato il tema di questo secondo numero dell'antologia lituana, incentrato sulle "macchine sperimentali".
La gran parte degli artisti pubblicati in questo numero di SW/ON vengono dall'est Europa, come la polacca Renata Gąsiorowska, qui in una versione lo-fi rispetto a come l'avevamo vista nel mini kuš! #21 ma comunque brillante nel mostrarci il complicato funzionamento di un macchinario dallo scopo in realtà semplicissimo. La bassa fedeltà è d'altronde il comune denominatore dell'antologia, che è costituita da disegni in bianco e nero spesso appena abbozzati, di cui un ottimo esempio è la simpatica storia di una pagina di Arūnas Liuiza, tratta dalla sua serie Birdsonwire. In questo manifesto della semplicità tipografica troviamo anche dei lavori che si distinguono non solo per le idee ma anche per la raffinata realizzazione. Cito in particolare, perché una spanna sopra gli altri, i contributi di Anna Krztoń con tre tavole su una città posseduta dalle macchine, del genovese Alessandro Ripane, che si conferma un astro nascente del nostro fumetto, e soprattutto di Milena Simeonova. Il suo contributo, già visto nel quarto numero dell'antologia bulgara Co-mixer, dimostra preziosa bravura nel difficile compito di tradurre graficamente i concetti di eco e risonanza, anche se in questa versione sono state invertite due pagine: quindi mi raccomando, se vi capita a portata di mano SW/ON #2, leggete prima pagina 4 e poi pagina 3 del suo Resonance.
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