venerdì 27 dicembre 2013

I migliori fumetti indie del 2014



Mentre ovunque è un tripudio di Best Of del 2013, provo a essere originale e a darvi una lista delle 10 novità più attese dell'anno prossimo. Ovviamente questa è solo una parte dei fumetti più interessanti che ci aspettano, dato che in una scena frenetica e spontanea come quella indie non si riescono ad avere grosse anticipazioni. Tuttavia spero di aver indovinato almeno qualche titolo che finirà nella Top Ten del 2014. Ah, l'ordine è puramente casuale.

1) Mould Map 3. Doveva essere la chicca di fine anno e invece per un leggero ritardo tipografico sarà l'antologia che inaugurerà l'anno nuovo. Come vedete dall'immagine di apertura, la stampa è attualmente in corso e finirà il prossimo 8 gennaio. Dunque è imminente la pubblicazione di questo volume di 224 pagine edito da Landfill Editions e finanziato tramite Kickstarter. All'interno fumetti di Sammy Harkham , Jonny Negron, Lala Albert, CF, Sam Alden e tanti altri. Di Mould Map 3 avevo già parlato qui.

2) Megahex. Per sostenere la campagna Kickstarter si è aggiunto all'ultimo minuto tra i collaboratori di Mould Map Simon Hanselmann, di cui Fantagraphics pubblicherà a giugno la raccolta definitiva (per ora) delle storie di Megg, Mogg & Owl, in un bel volume di oltre 200 pagine e copertina hardcover. Per ulteriori dettagli vi rimando a quanto già scritto nella recensione di Life Zone.

3) Frontier. Accenno brevemente alle novità annunciate dalla Youth in Decline di San Francisco, dato che ne parlerò più esaustivamente in un prossimo post dedicato all'ottima serie Frontier, che ospita di volta in volta un artista o cartoonist diverso (quest'anno Uno Moralez e Hellen Jo). Per il 2014 sono previste quattro uscite a cui è possibile già abbonarsi sul sito della casa editrice: gli artisti coinvolti saranno Sascha Hommer, Ping Zhu, Sam Alden e Emily Carroll.

4) It Never Happened Again. Dopo una serie di fumetti online e di autoproduzioni, debutterà per la Uncivilized Books di Minneapolis Sam Alden, vincitore quest'anno dell'Ignatz Award come migliore artista emergente. Il volume, previsto per la primavera, includerà Hawaii 1997 e una nuova storia inedita. Per Alden questo sarà probabilmente l'anno della consacrazione, dato che usciranno anche la raccolta di Haunter per Study Group, The Alpine Biologist per Floating World e Wicked Chicken Queen per Retrofit.


5) Ritual #3. Un autore di cui aspetto con curiosità la nuova prova è Malachi Ward, che mi ha impressionato con i due numeri finora usciti della sua serie Ritual, edita dalla Revival House Press. Il terzo capitolo è il fiore all'occhiello di un programma editoriale che vede tra le altre uscite Labyrinthectomy/Luncheonette di Chris Cilla.

6) š!L'antologia lettone, di cui ho già parlato qui, è ormai una garanzia di qualità e sono sicuro che alcune delle migliori storie brevi del 2014 le troveremo tra i quattro libretti previsti per il nuovo anno, a partire dai numeri 16 (Villages, marzo) e 17 (Sweet Romance, giugno). In dirittura d'arrivo anche 8 mini kuš!.

7) Ant Colony & A Body Beneath. Dopo l'ottimo Very Casual, Michael De Forge torna con due nuovi volumi. Il primo è la raccolta della striscia Ant Colony, già presentata in anteprima al Comic Arts Brooklyn e nelle librerie a gennaio per Drawn & Quarterly. Il secondo uscirà a maggio per un'altra casa editrice canadese, la Koyama Press, e raccoglierà le storie dei numeri dal 2 al 5 della serie Lose (qui la recensione del n.5). Sempre per Koyama da tenere d'occhio due novità di altrettanti autori canadesi, Safari Honeymoon di Jesse Jacobs e Distance Mover di Patrick Kyle.


8) Everywhere Antennas. Ancora Canada e ancora Drawn & Quarterly per il nuovo libro di Julie Delporte, che quest'anno ha fatto uscire la versione anglofona del suo bellissimo Journal. Everywhere Antennas (qui un'anteprima) sarà un'opera narrativa che utilizzerà lo stile del lavoro precedente.

9) Sacred Prism. Ogni due mesi a Philadelphia Ian Harker stampa un albo di 16 pagine che ospita un autore diverso. Se la line-up del 2014 si confermerà al livello di quella vista finora (Box Brown, Maré Odomo, Lala Albert, Benjamin Marra, Michael Olivo e Thomas Toye), penso che il progetto Sacred Prism ci riserverà delle belle sorprese. Al momento l'unica certezza è che ci saranno nuovi fumetti di Maré Odomo e Benjamin Marra.

10) Ristampe e traduzioni. Il 2014 segnerà anche l'arrivo sul mercato americano del talento belga Brecht Vandenbroucke con il suo White Cube (Drawn & Quarterly, qui un'anteprima) e, speriamo, del nostro Manuele Fior con l'edizione anglofona di Cinquemila chilometri al secondo. In quest'ultimo caso aspettiamo notizie da Fantagraphics, dato che il titolo era previsto per quest'anno ma è stato posticipato a data da destinarsi, probabilmente a causa della scomparsa di Kim Thompson, che ne stava curando la traduzione. Sempre per Fantagraphics impossibile non segnalare, probabilmente ad agosto, la raccolta integrale dell'Eightball di Daniel Clowes in due volumi hardcover con cofanetto, per un totale di 454 pagine e un prezzo di 94.99 dollari.

mercoledì 18 dicembre 2013

Sequential Vacation #1-2



di Sar Shahar; #1 autoprodotto, 2011, 32 pagg., $ 5; #2 edito da Secret Acres, New York (USA), 2013, 32 pagg., $6.

Sar Shahar è un cartoonist di Los Angeles, dove insegna disegno e fumetto. Fattosi notare con il primo numero del suo Sequential Vacation, selezionato tra i trenta migliori mini-comics del 2011 dal Comics Journal, Shahar è stato arruolato nella scuderia della newyorkese Secret Acres, per cui quest'anno ha pubblicato il secondo numero dell'omonima serie. Si tratta di fumetti muti, realizzati con uno stile semplice, in cui le figure sono rese con tratti essenziali, mentre gli sfondi sono basati su linee geometriche e forti distinzioni tra bianchi e neri. Il primo albo si intitola The Robbery e sembra ambientato nella stessa Los Angeles. Protagonista il commesso di un fast food annoiato dalla vita ripetitiva, almeno fino all'incontro in un club con una donna dai vistosi occhiali da sole rotondi. La notte passata insieme si fissa nella sua mente ma non in quella della partner. I due vanno a vedere lo stesso film (Motorcycle vs. Helicopter II, gran titolo) ma ognuno per conto suo, a indicarne il distacco emotivo. Quando sembra aver trovato una degna sostituta in una collega, quest'ultima viene uccisa durante una rapina. Ma senza tragedie l'uomo pulisce le macchie di sangue, esce dal fast food e in un bar incontra un'altra donna. La storia si conclude con un particolare della lingua di lei nell'orecchio di lui, un momento estatico che sembra quasi cancellare la morte avvenuta poche pagine prima. 



Il secondo numero risulta meno canonico rispetto al primo, pur replicandone sostanzialmente lo schema. Aperto da due uomini che si baciano in acqua indossando stravaganti camicie a fiori (un marchio di fabbrica di Shahar), Beach Fantasy sembra essere un lungo flashback dell'incontro tra i due. Assistiamo così al biondo protagonista che acquista la camicia, va a mangiare, torna a casa in macchina, si prepara a uscire ma poi rimane a fare zapping di fronte la tv. Quando sorge il sole va sulla spiaggia e trova tre persone e un cane addormentate sulla battigia. Uno di loro lo nota, iniziano a giocare a fresbee e quindi partono su un motoscafo lasciandosi alle spalle una fabbrica e dando probabilmente vita alla sequenza iniziale, in cui nuovamente è l'estasi del contatto corporeo a cancellare l'alienazione di una vita quotidiana fatta di centri commerciali, autostrade, tecnologia. Il tutto è intervallato dalla solita scena ambientata in un cinema (anche questo un topos di Shahar, ma siamo a Hollywood dopotutto), riferimenti a un disastro nucleare, metafore sessuali sparse un po' ovunque e alcune vignette astratte con punti interrogativi, grattacieli e nuvole che si rincorrono. Se lo schema è più o meno simile a quello di The Robbery, tuttavia questo secondo numero segna un passo in avanti importante rispetto al primo, perché la lettura meno lineare lascia spazio alla suggestione del lettore. A questo punto non ci resta che aspettare con curiosità la terza uscita, che si preannuncia ancor più sperimentale.

martedì 10 dicembre 2013

Life Zone


di Simon HanselmannSpace Face Books, Vermont (Usa), novembre 2013, brossurato, 64 pagg. a colori, A5, $ 12.

Megg, Mogg, Owl e Werewolf Jones sono rispettivamente una strega, un gatto, un gufo e un licantropo che bevono, fumano, si drogano, fanno sesso, si deprimono, si insultano, si incasinano, cercano lavoro e forse anche se stessi. Il loro creatore è Simon Hanselmann, 32 anni, australiano della Tasmania, che qualche anno fa ha avuto l'idea di riprendere i personaggi di una serie di libri e poi di cartoni animati per bambini, famosa in Gran Bretagna negli anni '70, storpiarne i nomi e farne un fumetto. Il successo è arrivato grazie a Tumblr, ma le vicissitudini di questi bizzarri personaggi si erano già dipanate su comic-book e antologie indie, tra cui quel St.Owl's Bay che è valso all'autore la nomination agli ultimi Ignatz Awards. Life Zone, uscito a novembre per la statunitense Space Face Books, è al momento la massima summa cartacea dell'epopea pop di Hanselmann, anche se è destinato a passare in seconda posizione quando nel giugno prossimo uscirà per Fantagraphics Megahex, un voluminosa raccolta con settanta pagine di inediti. 


Ma intanto accontentiamoci di quel che abbiamo, che non è cosa da poco. Life Zone è infatti una nuova evoluzione rispetto allo schema iniziale, che sostanzialmente vedeva i protagonisti della serie sempre fatti e stonati mettersi nelle situazioni più improbabili, con il povero Owl che spesso finiva vittima di scherzi di ogni tipo da parte degli altri. Su quella che è sostanzialmente una struttura da strip comica Hanselmann è stato in grado di inserire elementi autobiografici e dialoghi tutt'altro che ironici, uniti a trovate grafiche coloratissime e visionarie. Prendiamo l'ultimo episodio di questo albo, Altered Beasts. Megg si sta preparando per andare a un party di fidanzamento di un'altra strega e vuole farsi accompagnare dal suo attuale partner, cioè Mogg (sì, la strega e il gatto hanno una storia). Si trucca davanti allo specchio, poi al momento di uscire non trova più Mogg, che è svenuto vicino a un secchio dell'immondizia in giardino, mentre Owl e Werewolf Jones ballano da ore sotto l'effetto di non si sa cosa. Megg recupera Mogg e lo implora di rimettersi in sesto per il party, ma Mogg ha un momento di depressione e non vuole uscire. "Non mi va di farmi bello - dice - Non voglio neanche andarci. Odio quella gente. Odio la gente. Non posso continuare a fare finta che sia tutto ok... E' tutto senza senso e noioso... Non posso farlo... Mi fa tutto schifo".


Lo stato di depressione del gatto influenza anche la strega, che cade in un momento di tristezza profonda salvo poi riprendersi pensando alla festa, ai drink, a tutto il glamour della serata che li aspetta. Alla fine i due escono e si fermano a guardare la luna piena, in un disegno che occupa mezza pagina e rompe l'abituale suddivisione della tavola in dodici vignette. Davanti a questa visione Megg dice che potrebbe morire proprio in quel momento e non le importerebbe nulla e Mogg le risponde che non vuole mai lasciare "il mondo della droga". "Possiamo non lasciarlo mai?" chiede. E la strega risponde: "Un altro anno". In sole sette pagine la dipendenza dalle droghe, tema caro all'autore, si unisce a depressione, paura degli altri, mancanza di autostima e voglia di far parte del mondo "normale", neanche fossimo in una canzone degli Smiths. Tanto di cappello, e anche gli altri episodi non sono da meno, dato che apportano nuovi stuzzicanti elementi. Jobs occupa gran parte dell'albo ed è un racconto esilarante in cui non mancano elementi inquietanti. La trama vede i nostri impegnati in un lavoro da commessi per iniziativa del povero Owl, mattatore assoluto nel successivo Owl's Date, in cui con la sua micidiale pedanteria riesce a non farsi mollare da una ragazza e a portarsela anche a letto. High School è invece costruito su flashback che ci mostrano il primo incontro dei protagonisti, con alcune piccanti rivelazioni che preferisco non anticiparvi.


Divertente, intelligente, profondo e ben disegnato, Life Zone è un volume da non perdere, assolutamente consigliato per chi vuole conoscere un cartoonist che, se c'è un po' di giustizia a questo mondo, è destinato a diventare una star. Per concludere vi segnalo che Hanselmann collabora anche al sito Comics Workbook di Frank Santoro con la striscia Truth Zone, in cui gli stessi personaggi di Life Zone discettano di fumetto.

mercoledì 4 dicembre 2013

A Look is the Fire Itself



I fuochi di Anna Deflorian sono arrivati al Caos di Terni, dove rimarranno fino al prossimo 15 dicembre. C'è dunque ancora qualche giorno per visitare A Look is the Fire Itself, personale dell'artista e cartoonist trentina curata dall'associazione culturale bolognese Canicola e da Chiara Ronchini. La mostra, organizzata in occasione di Umbrialibri, ospita 21 tavole originali in bianco e nero di Roghi, pubblicato all'inizio di novembre (e di cui ho già parlato qui), un'installazione che trasfigura in chiave astratta un paesaggio di montagna, altri dipinti e serigrafie. Al centro dell'immaginario dell'artista c'è quasi sempre la figura femminile, spesso sullo sfondo di una natura ostile che fa assumere ad alcune raffigurazioni una connotazione mitologica. A seguire vi propongo una galleria fotografica realizzata in loco che spero possa rendere l'idea, mentre se volete vedere al meglio alcuni di queste opere vi consiglio il sito della Deflorian. E se avete la possibilità di recarvi a Terni potete visitare anche l'altra mostra legata al fumetto ospitata dal Caos, dedicata alla rivista Frigidaire.