giovedì 19 settembre 2013

š! #13-14


AA.VV., Kuš! Komiksi, Riga (Lettonia), aprile e agosto 2013, 164 pagg. e $13 (spese di spedizione incluse) l'uno.


Approfittiamo della pubblicazione a fine agosto del nuovo numero dell'antologia edita dal collettivo Kuš! per recuperare anche l'uscita precedente, che risale allo scorso aprile. Nata nel novembre 2008, la rivista lettone si è guadagnata ormai da tempo una notevole fama nel panorama fumettistico internazionale, cosa che ha permesso ai suoi editor di realizzare un bel mix tra autori emergenti e cartoonist indie già noti al pubblico di riferimento. Il tutto caratterizzato, di numero in numero, da un tema generale, e con uno stile che se proprio non unisce tutti i nomi coinvolti quantomeno ne accomuna la gran parte. A dominare nelle pur eterogenee proposte è infatti un forte impatto grafico, in cui la forma domina e il contenuto tende per lo più al divertissement. Lungi da me analizzare punto per punto tutte le 328 pagine dei due volumetti, qui preferisco parlare brevemente dei contributi a mio modesto parere più originali e compiuti.
Il numero 13, intitolato Life is Live, ospita "autobiographical, semi-autobio or even autobiografictional comics"  a opera di artisti che di solito non affrontano temi realistici e/o biografici. Azzeccatissima la scelta di affidare la cover ad Ana Albero, membro del collettivo Biografiktion di cui abbiamo recensito il volume edito da Nobrow Press qualche post fa. La Albero provvede anche alle illustrazioni interne e a un breve racconto in bianco e nero semplice nella costruzione ma gradevole per la grazia con cui la cartoonist spagnola trapiantata a Berlino disegna le rotonde figure femminili. Ospiti d'eccezione sono poi l'australiano Simon Hanselmann, autore di un nuovo divertente capitolo della serie Megg, Mogg and Howl che ci racconta questa volta i maltrattamenti subiti dal povero gufo da parte degli altri due protagonisti della serie, cioè un gatto e una strega (attenzione alla raccolta Megahex, in uscita il prossimo anno per Fantagraphics), e il portoricano Jonny Negron, con le sue teste allungate, la costruzione della pagina innovativa, l'atmosfera allucinata. Tra gli altri mi sono piaciuti Anete Melece con una storiella leggera ma ben fatta graficamente, Dogboy che dimostra di avere uno stile personale con il suo racconto di sesso virtuale tutto morbosità e colori sparati e Ruta Briede, capace di focalizzare un'idea e di svilupparla con una soluzione grafica in stile pop art.


Il numero 14 è invece dedicato allo sport ed è introdotto dalla copertina della cilena Amanda Baeza, autrice anche di Ping Pong Studies, tutto in verde e in arancione con una suddivisione della tavola che riprende il campo da ping pong e in cui le figure escono dal recinto delle vignette esprimendo il loro dinamismo. Il premio di ospite più cool spetta però all'olandese Michiel Budel, noto per la serie Wayward Girls pubblicata oltreoceano dalla Secret Acres: Roller Derby with the Warriors è una storia di pattinatrici senza scrupoli caratterizzata da figure affusolate e colori pastello, in cui violenza gratuita e ironia vanno a braccetto.


Buono anche il lavoro della lettone Dace Sietina, già ospite nel numero precedente di š! e che qui affina il suo stile, centrando l'obiettivo con una serie di elaborate splash page sulla lucha libre mexicana. Impossibile poi parlare di sport senza riferimenti al mondo degli anime. Taken di Lai Tat Tat Wing, cartoonist di Hong Kong, mixa sport esasperato e fantascienza nella migliore tradizione nipponica, mentre Team Spirit del nostro Ratigher, manga dallo stile alla tematica, racconta di una nuova arrivata in una squadra di nuoto sincronizzato vessata dalle demoniache compagne.


Per approfondire le mie segnalazioni potete andare sul sito di Kuš! e scoprire gli artisti pubblicati link per link, oppure meglio ancora potete ordinare la rivista, che viene venduta a un prezzo decisamente onesto, grazie al formato ridotto (A6) e al lodevole sostegno della Latvian State Culture Capital Foundation.

domenica 15 settembre 2013

Tripletta di Michael DeForge agli Ignatz Awards

La serata di premiazione degli Ignatz Awards, tenutasi sabato 14 settembre alla Small Press Expo di Bethesda, nel Maryland, ha visto come protagonista assoluto Michael DeForge, che si è aggiudicato tutte e tre le categorie in cui era nominato, ossia migliore artista, migliore serie (Lose) e migliore antologia (Very Casual). Presentata dalla cartoonist del New Yorker Liza Donnelly, la cerimonia ha assegnato come ogni anno i riconoscimenti più importanti nell'ambito del fumetto indipendente statunitense. Altri premi sono andati a Ulli Lust (miglior graphic novel con Today is the Last Day of the Rest of Your Life, tradotta in Italia da Coconino Press con il titolo Troppo non è mai abbastanza), John Martz (migliore storia per Gold Star), Ethan Rilly (miglior fumetto con il numero 3 di Pope Hats), Chuck Forsman (miglior mini comic con The End of the Fucking World, raccolto recentemente in volume da Fantagraphics), Jillian Tamaki (miglior online comic con Super Mutant Magic Academy). Sam Alden si è invece aggiudicato la categoria miglior artista emergente. Per assegnare i premi la Donnelly ha chiamato sul palco alcune delle cartoonist donne presenti alla rassegna e cioè Rutu Modan, Ulli Lust, Lucy Knisley, Becky & Frank, Jen Vaughn, Raina Telgemeier, Carol Tyler, Kate Leth e Mikhaela Reid.

venerdì 13 settembre 2013

Helsingin Bethesda Lausanne Bruxelles New York


Archiviato l'Helsinki Comics Festival (di cui potete vedere una bella galleria fotografica su Google o leggere i reportage sui siti della canadese Conundrum Press e della cartoonist Lilli Carré), il weekend appena iniziato offre una serie di eventi interessanti nel mondo del fumetto. Della statunitense Small Press Expo di Bethesda abbiamo già parlato, ma se volete approfondirne i temi sul blog High-Low Comics di Rob Clough trovate un bell'articolo sugli artisti e le case editrici da tenere d'occhio quest'anno: un ottimo spunto per fare anche qualche acquisto post-SPX.
Parliamo invece per la prima volta del Festival de Bande Dessinée di Losanna, dal 13 al 16 settembre nella città svizzera. Molto interessanti le esposizioni, che si protraggono fino a ottobre (e questo rende la mia tardiva segnalazione non del tutto inutile...), tra cui quella dedicata al prodigioso artista belga Brecht Vandenbroucke, autore della raccolta di storie mute White Cube, in procinto di essere ristampata dalla Drawn & Quarterly. 


Dalla Svizzera ci spostiamo a Bruxelles, dove troviamo da venerdì 13 fino a domenica 15 il festival alternativo Cultures Maison, con una mostra mercato e un'area espositiva, in cui spicca la rassegna dedicata al collettivo finlandese KutiKuti, che si protrarrà fino al 22 settembre.
Per chiudere torniamo negli Stati Uniti e precisamente a New York per segnalarvi la mostra di originali di Seth alla Adam Baumgold Gallery. Iniziata il 10 settembre, si chiuderà il 26 ottobre e darà l'opportunità di ammirare le cover di Palookaville, le tavole di It's a Good Life If You Don't Weaken e alcuni dei primi lavori del cartoonist canadese.

martedì 10 settembre 2013

Strong Eye Contact

di Christopher Adams, 2D Cloud, Minneapolis (USA), luglio 2013, brossurato, 104 pagg., $14.95. 

Strong Eye Contact potrebbe essere definito un libro illustrato, un fumetto o anche un film muto. Appena si sfogliano le prime pagine, i riferimenti che vengono in mente sono cinematografici più che fumettistici. Il protagonista della storia senza parole raccontata da Christopher Adams, cartoonist e musicista di Baltimora, sembra un Buster Keaton o un Jacques Tati dei giorni nostri, perso nell'America raccontata da Paul Thomas Anderson in Punch-Drunk Love. Come nel film di Anderson, il protagonista ha difficoltà a gestire la vita quotidiana e i rapporti interpersonali, trovando sfogo in passatempi che finiscono per portargli soltanto disavventure e frustrazione. Unica via è la fuga, liberatoria per Adam Sandler nel film di Anderson, decisamente meno riuscita in questo caso, anche se il libro si chiude con un sottotesto ironico e giocoso. 
La dimensione del gioco d'altronde è inevitabile, dato che a un'occhiata superficiale Strong Eye Contact potrebbe essere scambiato per un libro illustrato per bambini. Dei bambini usa i mezzi, matite a pastello, penne, pennarelli colorati. Ma se il tratto è fanciullesco, la struttura è complessa ed è l'elemento più significativo dell'opera. 
Adams si distingue per il rigore formale con cui costruisce il suo libro. Innanzitutto disegna soltanto sulle pagine di destra, lasciando bianche quelle di sinistra. Una scelta che fa del bianco il colore dominante del volume, come se fosse un album su cui l'autore ha scarabocchiato sopra. All'inizio conosciamo il protagonista con un'alternanza di due tipi di pagine: le prime raccontano le sue vicissitudini, senza collocazione di spazio e di tempo, le seconde sono invece gli sfondi, che mancano completamente nelle pagine narrative e che somigliano a dei quadri astratti, tanto da perdere spesso una connotazione realistica. Questa prima struttura serve a delineare il personaggio e a farci entrare nella storia.
Successivamente il ritmo accelera e lo schema precedente si interrompe a favore di una serie di pagine che propongono soltanto tre vignette, disposte come a formare una pellicola cinematografica e poste in alternanza sul lato destro o sul lato sinistro della pagina. 
E' questa la fase in cui il protagonista vive le disavventure che gli faranno scegliere la fuga, raccontata con una nuova e ultima soluzione grafica, pagine intere in cui finalmente si uniscono figure e sfondi, il colore è dominante rispetto al bianco e i disegni sono filtrati da un denso quadrettato che sembra una versione infantile del pointillisme.
Strong Eye Contact è pubblicato dalla 2D Cloud, una piccola casa editrice fondata nel 2007 a Minneapolis e guidata da Raighne Hogan e Justin Skarhus, con un catalogo che include tra gli altri Noah Van Sciver, Saman Bernel-Benrud e Anna Bongiovanni.

mercoledì 4 settembre 2013

Da Helsinki a San Pietroburgo

Da venerdì 6 a domenica 8 settembre Helsinki sarà la capitale mondiale del fumetto. L'Helsinki Comics Festival è infatti un evento divenuto ormai di rilevanza mondiale. Per rendersene conto basta vedere l'elenco degli ospiti, provenienti non solo da tutta Europa ma anche da Canada e Stati Uniti. Troviamo dunque, tra gli altri, David B, Lilli Carré, Fabio Civitelli, Michael DeForge, Hunt Emerson, Anna Fiske, Ulli Lust, Matt Madden, Patrick McDonnell e Joost Swarte. Tra le numerose mostre, di cui gli ospiti sono ovviamente i principali protagonisti, da segnalare quella dedicata al fumetto canadese. Nota obbligata per una mostra tutta italiana dedicata alla pubblicazione Horde, edita dagli organizzatori del festival romano Crack! Fumetti Dirompenti.
Da Helsinki basta aspettare una settimana per spostarsi a San Pietroburgo, dove inizierà il weekend successivo e precisamente sabato 14 settembre l'annuale Boomfest, meno ricco del festival finlandese ma con una serie di mostre comunque interessanti. Quest'anno spiccano quelle dedicate alla Nobrow Press, a Tom Gauld e al fumetto olandese contemporaneo.