venerdì 26 dicembre 2014

Best Comics of 2014: The List



Nel 2014 ho letto abbastanza fumetti e penso quindi di poter fare il classico "Best Of" dell'anno. Ho deciso di non fare distinzioni tra mini-comics, nuove uscite e raccolte in volume di materiale già pubblicato altrove. Ho scelto semplicemente i miei fumetti preferiti tra quelli che sono riuscito a leggere e li ho messi in ordine alfabetico. Grazie dell'attenzione e buon anno a tutti.




The Amateurs, Generous Bosom, Glancing - Conor Stechschulte è il segreto meglio nascosto della scena statunitense contemporanea. Certo, quest'anno il suo The Amateurs, autoprodotto inizialmente nel 2011 in 300 copie, è stato ristampato con 8 pagine aggiuntive da Fantagraphics, ma non ha ricevuto ancora l'attenzione che merita. Peccato, perché questa storia di due macellai che non ricordano come fare il loro mestiere è una delle cose più potenti viste negli ultimi anni. Non è da meno la nuova fatica di Stechschulte, Generous Bosom, che ha esordito con una prima parte di 70 pagine pubblicata questo novembre dalla londinese Breakdown Press. Un uomo rimane a piedi in una zona desolata, mentre fuori è notte e piove. Si ritrova a casa di una coppia di coniugi che lo coinvolgono in una situazione strana e perversa, che culmina in una lunga scena di sesso descritta con impressionante realismo. Glancing è invece un albetto autoprodotto realizzato con acquarelli scuri e torbidi, in cui il cartoonist non utilizza dialoghi ma attraverso semplici sguardi riesce a restituire le dinamiche interpersonali e i desideri dei tre protagonisti, ripresi mentre fanno un bagno di notte. Opera tutt'altro che minore nella produzione dell'autore, Glancing è l'ennesima espressione di un talento cristallino.





Arsène Schrauwen - Finta biografia del nonno dell'autore, questo elegantissimo volume hardcover edito da Fantagraphics raccoglie la storia stampata in risografia dallo stesso Olivier Schrauwen. Il cartoonist belga ha dimostrato anche altrove di essere un maestro del finto documentario (si vedano per esempio le sue storie in Mould Map e nell'antologia spagnola Terry), capace di unire raffinatissimi meccanismi narrativi con uno stile grafico anti-realistico e suggestive tecniche di colorazione artigianali. Questo visionario viaggio nell'Africa coloniale è anche un romanzo di formazione che esplora le pulsioni sessuali di un giovane uomo e una riflessione satirica su temi come il colonialismo e l'illimitata fiducia nel progresso tipica dell'uomo del Novecento. Straconsigliato.





Felony Comics - Quattro crime stories paranoidi a firma Alex Degen, Lale Westvind, Pete Toms e Benjamin Urkowitz, più una cover di Benjamin Marra e una back-cover di Karissa Sakumoto. L'antologia pubblicata dalla Negative Pleasure di Harris Smith fa tutto quello che una bella antologia dovrebbe fare in sole 32 pagine, mettendo insieme storie brevi ma ben congegnate, potenti sia dal punto di vista concettuale che grafico. Per altri dettagli vi rimando alla mia recensione.





The Inside Case - Dopo This No Place to Stay, di cui ho parlato qui, il tedesco Michael Jordan propone un altro visionario viaggio nel sottosuolo sotto forma di un albetto di 16 pagine pubblicato dalla statunitense Space Face Books. Tra inevitabili rimandi a Kafka, Lynch e Cronenberg, un tratto retrò alla EC Comics, frasi a effetto, una spruzzata di surrealismo e un'altra di psicoanalisi, Jordan conferma di saper incuriosire, inquietare ed eccitare il lettore.

  


Irene #4 - Irene è una delle migliori antologie dei nostri giorni. I tre editor dw, Dakota McFadzean e Andy Warner, oltre a collaborare creativamente tra loro secondo modalità di volta in volta diverse, sono anche abili nello scovare talenti fuori dagli schemi. Questa quarta uscita, risalente allo scorso aprile, mi ha dato l'occasione di conoscere due artisti da tenere assolutamente d'occhio come Carlista Martin e Mazen Kerbaj. Non ho ancora avuto l'opportunità di leggere il quinto numero, uscito lo scorso ottobre, ma sono convinto che non mi deluderà. Per qualche frase in più date un'occhiata qui.





It Never Happened Again e Wicked Chicken Queen  - Ho recensito It Never Happened Again, raccolta di due storie a firma Sam Alden edita da Uncivilized Books, già in questo post, poi ne ho riparlato su Fumettologica ampliando il discorso anche a Wicked Chicken Queen, altra ottima uscita di Alden datata 2014, che già avevo analizzato di qua. Alden è un artista in continuo movimento, che ha sempre voglia di raccontare, come conferma il quinto numero di Frontier della Youth In Decline (ne ho parlato in quest'altro post), e di sperimentare, come testimoniano gli albetti di pixel art fatti uscire quest'anno. Intimiste, toccanti ma anche graffianti, le sue storie sfruttano tutti i mezzi del fumetto e portano il medium verso nuovi orizzonti.






Lose #6 - Il canadese Michael DeForge è una vecchia conoscenza di questo blog, dato che la recensione di Lose #5 ha occupato uno dei miei primissimi post (qui invece ho brevemente recensito il suo Very Casual). Tra le diverse cose fatte uscire quest'anno dal prolificissimo DeForge, il nuovo numero di Lose, edito come sempre da Koyama Press, contiene quello che al momento mi sembra il suo sforzo narrativo più compiuto, Me As A Baby. La storia, come al solito un riuscitissimo mix di crudeltà e ironia, vede la protagonista Cherelle pronta a tutto pur di recuperare il clarinetto rubato alla nipote, persino ad entrare nella Mafia, organizzazione criminale ben diversa da quella che conosciamo...





Megahex - Maxi-raccolta delle storie di Megg, Mogg e Owl già pubblicate sul Tumblr dell'autore con 69 pagine del tutto inedite, questo volume a firma Simon Hanselmann è stato uno degli avvenimenti e anche dei best-seller dell'anno per Fantagraphics. Ho già parlato di Hanselmann a proposito di Life Zone, quindi per avere un'introduzione al suo lavoro vi rimando lì. Qui mi limito a dire che i suoi fumetti più che semplicemente divertenti sono spiazzanti, dato che tra una risata e l'altra affiorano stupri, violenze, depressione, paranoia. Proprio come DeForge, Hanselmann unisce ironia e brutale realismo in un unicum dalle mille sfumature, lasciando il lettore disorientato, meravigliato e ammirato. Non potete non leggerlo.





Middle School Missy - Missy è una serie realizzata da Daryl Seitchik, un diario apparentemente autobiografico di una bambina arguta, insofferente e ribelle. Middle School, stampato dalla stessa autrice dopo un paio di albetti usciti per Oily Comics, è il capitolo più recente, in cui assistiamo al passaggio dall'infanzia all'adolescenza, segnato dal rosso che appare tra gli abituali bianchi e neri quando la protagonista ha le sue prime mestruazioni. Divertente come solo le cose brillanti sanno esserlo, Missy è la serie che tratta le bambine come Megahex tratta i fattoni. Ne ho parlato brevemente qui






Mould Map #3 - Se cercavate un erede di Kramers Ergot, eccovi serviti. In un bel volume patinato di ampio formato, una serie di fumetti incentrati su futuro, rivolte di strada, tecnologia, sesso: argomenti diversi ma fusi in un'antologia a elevato grado di coesione interna e con ottimi lavori di Viktor Hachmang & GHXYK2, Noel Freibert, C.F., Sam Alden, Olivier Schrauwen, Lala Albert, Joseph P Kelly, Blaise Larmee, Lando, Gabriel Corbera, Sammy Harkham, Jacob Ciocci, Joe Kessler e tanti altri. Curata da Hugh Frost e Leon Sadler, è stata pubblicata da Landfill Editions. Per qualche parola in più date un'occhiata qui.





Now and Here - Avanguardistiche come poche altre, le creazioni di Lale Westvind fanno categoria a sé e potrebbero essere il corrispettivo a fumetti dei romanzi di Thomas Pynchon, con le loro suggestioni ricorrenti e un'attitudine trasversale che trasfigura narrazione e disegni fino a renderli metafisici. Il più recente sforzo dell'autrice di Brooklyn è questa serie iniziata da qualche mese e di cui sono già usciti tre numeri, i primi due relativamente più convenzionali, il terzo più corposo nella foliazione e dalle forme di un testo illustrato. I temi rimangono gli stessi, cioè il tempo e lo spazio, rappresentati attraverso figure umane e non che si percepiscono, si guardano, si inseguono, mentre sullo sfondo aleggia l'eco di altre dimensioni e realtà. 





Nowt/Aktion #4 - In attesa di leggere il nuovo e imperdibile Days Longer Than Long Pork Sausages, uscito qualche mese fa per Space Face Books, scelgo questo albetto stampato in cento copie (e di cui ho già parlato qui) per inserire in questa lista Gabriel Corbera. Il cartoonist spagnolo ha creato con costanza un proprio universo narrativo fatto di archetipi ricorrenti, in cui fucili da caccia, catene, tigri, ragnatele, caverne, edifici distrutti e panorami desolati restituiscono il senso di oppressione della società nei confronti degli eroici ma sempre esausti protagonisti. Personale e ben strutturato, il suo stile vi conquisterà.





Le ragazzine stanno perdendo il controlloIl fumetto di Ratigher è a mio parere quanto di meglio visto in Italia quest'anno e non posso lasciarlo fuori da questa classifica. Spero che venga presto tradotto in altre lingue, perché a differenza di tanti prodotti nostrani ha un respiro internazionale. Consapevole, equilibrato, maturo ma anche pieno di inventiva e mai banale, si caratterizza per un tratto manga, una storia alla Ghost World ma soprattutto per il marchio inconfondibile del suo autore. Ho parlato delle Ragazzine in questo post sui fumetti di Lucca.






Rav - Mi dispiace non essere riuscito a trattare in maniera più estesa di questo volume, ma magari riuscirò a rifarmi con la seconda uscita, prevista per il 2015. La Youth In Decline ha nuovamente reso disponibile in un bel libro brossurato i primi numeri della serie di Mickey Zacchilli, un viaggio allucinante ma anche divertente tra sotterranei e bar infernali, pieno di violenza, sesso e genuino sense of wonder. Il tutto con lo stile unico della Zacchilli, caratterizzato da linee che oltrepassano i bordi di corpi e oggetti creando un universo caotico ma in cui spontaneità e sperimentalismo sono al servizio della narrazione.






Ritual #3 - Enigmatico quanto affascinante, il nuovo numero di questa serie targata Revival House Press conferma Malachi Ward come uno degli autori più interessanti dei nostri giorni. In un futuro imprecisato una vecchia donna spiega a suo nipote perché tutto è andato di male in peggio. Non è chiaro come la realtà abbia assunto queste forme algide e al tempo stesso sinuose, ma una rivolta di piazza di 62 anni prima ci fa capire che il mondo della protagonista non è poi così distante dal nostro. Il tratto sempre più personale, l'ottimo lavoro fatto nel mixare i due colori e un perfetto uso delle inquadrature ci regalano una piccola storia che è anche uno dei più grandi fumetti di quest'anno.






Rudy - Lodevole operazione della 2D Cloud di Minneapolis, che ha dato alle stampe un volume brossurato curato da Marc Bell e contenente il meglio delle strisce di Rudy, il gatto antropomorfo creato dal canadese Mark Connery. La gran parte del materiale risale agli anni '90 e viene da mini-comics di otto pagine autoprodotti dall'autore. Brillante, dissacrante, esilarante, pieno di dialoghi assurdi e di geniali trovate metafumettistiche, il libro mette in fila una serie di irresistibili gag con protagonisti oltre allo stesso Rudy anche Ken il pesce con i pantaloni, Phil il triangolo con le gambe e Trudy "the lady Rudy". L'ho comprato alla SPX e da allora non ho mai smesso di leggerlo. Straconsigliato.





Under Dark Weird Fantasy Grounds #1-2 - Una delle migliori notizie dell'anno è stata la nascita di questa nuova antologia semestrale, pubblicata in inglese dall'italiana Hollow Press. Michele Nitri, editor ed editore, ha avuto il merito di convincere Mat Brinkman a realizzare nuovamente una storia a fumetti e di mettere insieme un variegato team internazionale composto da Miguel Angel Martin, Tetsunori Tawaraya, Ratigher e Paolo Massagli. Se ancora non li avete, recuperate i primi due numeri, in attesa del terzo atteso per marzo. Ho parlato di UDWFG qui e qui.





Vortex - Lasciatevi travolgere dal vortice della fantascienza in bassa fedeltà di William Cardini e intraprendete questo viaggio in una terra fatta di pixel anni '80, tra Tron, Jack Kirby e Mat Brinkman. Cercate il Miizzzard dalle parti dell'Hypercastle, anche se forse sarà impegnato a liberare i Vortex dalla schiavitù dell'impero di Tolx. Ammirate le meraviglie dell'Hyperverse in questo volume pubblicato da Sparkplug Books che raccoglie i quattro numeri dell'omonima miniserie. Ho recensito Vortex qui.





Youth Is Wasted, The Lizard Laughed, I Don't Hate Your Guts - La raccolta di storie brevi Youth Is Wasted, che ho recensito qui, è al momento il miglior punto di ingresso nella produzione di Noah Van Sciver, ma l'autore di Denver quest'anno ha dato alle stampe anche tante altre cose interessanti, tra cui l'amaro confronto tra padre e figlio di The Lizard Laughed (a cui ho accennato quo) e il riuscitissimo diary comic I Don't Hate Your Guts (ne ho parlato qua). Ottenuta la benedizione del "nume" Robert Crumb a Lucca Comics, che lo ha definito come uno degli autori che apprezza di più attualmente, Van Sciver è ora pronto ad affermarsi anche tra il grande pubblico. Intanto lo aspettiamo con il nuovo Blammo e con le edizioni in volume di Saint Cole e Fante Bukowski.

lunedì 8 dicembre 2014

Fun-O-Planet





Di base a Cleveland, nell'Ohio, Nathan Ward ha soltanto 22 anni ma guarda con le sue figure sporche e rotonde alla tradizione dell'underground statunitense. Non sembra molto legato al contemporaneo Ward, anzi, il primo riferimento che viene in mente guardando i suoi umanoidi mutanti con la testa simile a un pitbull, bocche larghe e dentature bene in vista è Basil Wolverton, magari filtrato attraverso uno dei suoi eredi in ambito indie, quel Michael Roden prematuramente scomparso nel 2007. E se ci aggiungete anche i colori volutamente tenui e la carta ruvida utilizzata per confezionare le 32 pagine di questo debutto, potete ben capire che Fun-O-Planet sembra uscito almeno dagli anni Ottanta. 
La storia trasporta in ambito spaziale le vicissitudini di tre classici perdenti di periferia, abitanti di un pianeta non meglio specificato piuttosto simile alla nostra terra. Torturati e rapiti da un tentacoloso alieno, vengono portati su Fun-O-Planet, dove li attende un altro mostruoso essere desideroso di impossessarsi dei loro cervelli, necessari alla sopravvivenza della sua specie. L'arte di Ward è tutta nei dettagli e nelle trovate bizzarre, che da queste parti non mancano di certo. Ecco così che i tre protagonisti vengono lobotomizzati con una lingua che gli entra negli occhi, rompono il televisore a testate e poi passano il tempo a guardare lo schermo frantumato completamente stonati, fanno telefonate con cellulari che gli escono dal cranio. La seconda parte è quella più ricca graficamente, tanto che il viaggio nello spazio è accompagnato da momenti visionari che ricordano gli intermezzi musicali dei cartoon Disney di una volta, tra luna-park, mani che applaudono e piatti di spaghetti. E anche il secondo numero promette grandi cose, dato che nel finale i tre balordi, ormai privi di cervello e quindi più tonti che mai, salgono su un pulmino per farsi un giro nelle lande tossiche e devastate di Fun-O-Planet.